- Festa della Libertà; la manda all'aria un popolano: conseguenze di cotesto scompiglio. - Nuove risoluzioni della Signoria proposte dal Burlamacchi; la plebe si ribella, che di un tratto si avventa alle case dei Buonvisi per abbatterle; parte di plebe contrasta, ne seguita una terribile zuffa: prevalgono i demolitori, che vanno per le artiglierie; i Buonvisi mostrano i denti alla bordaglia, che li lascia stare; nella notte però essi lasciano la città. - Assemblea universale per provvedere ai bisogni presenti; donde venga che gli uomini talvolta sono sapienti e animosi stando da sè soli, messi in mucchio diventano stolti e codardi: deliberazioni gravissime dell'assemblea vinte per virtù di popolani appartatisi dai licenziosi - I partigiani dei ribelli, impediti di uscire dalle porte gittansi dalle finestre per avvisare gli amici, i quali corrono alle armi e tornano ad assediare il palazzo. - Gli assediati resistono. - Le leggi contro i sediziosi sono vinte. - Alberto da Castelnuovo vuol mandare all'aria il palazzo e non riesce per miracolo. - Gli assediati inviano a sonare a stormo perchè le compagnie delle bande cittadine traggano a liberarli; ma prima che vengano ingaggiano battaglia con quei del cortile: li finivano tutti, dove i sediziosi per tema di essere presi tra due fuochi non uscivano a guardare gli sbocchi delle strade. - I sediziosi cacciati dagli sbocchi, i difensori della Signoria si sparpagliano per la città; di ciò i sediziosi accortisi, fanno testa e tornano ad occupare il cortile: trista condizione degli anziani rimasti in palazzo; i Buonvisi fanno massa a monte San Quilico, ma gli anziani non sanno come avvisarlo; per devozione di Lunardo Pagnini sono avvertiti i Buonvisi; il difficile sta nello introdurli a Lucca.
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