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      - Stato degli animi di Lucca inchinevoli a novità, epperò a favorire il moto del Burlamacchi.
     
      Ora importa che in succinto vediamo quali le disposizioni di Lucca per opporsi, ovvero per favorire una impresa avventurata in pro della sua libertà. La sua storia ab antiquo pari a quella delle altre repubbliche toscane: colà come altrove il torrente barbarico lasciò una melma di feudatari i quali trebbiavano il servo della gleba come questi trebbiava il grano; se non che un dì avendo il servo fatto tesoro di rabbia ed avendo acquistato senso di forza, si rivoltò e vinse i suoi oppressori: di qui sorse il comune, che per necessità si ordinò da prima a reggimento popolesco, stando lontani e in altre cure involti il papa e lo imperatore, considerati come sorgenti di ogni autorità sopra la terra. Quali per lo appunto gli ordini onde si governavano noi potremmo chiarire, ma a un dipresso furono consigli presieduti da un maggiorente fra i cittadini eletti dal popolo, per più o meno durata sedenti in ufficio; questi, se lo imperatore si faceva sentire (e qualche volta lo sentivano come la mola quando macina), procuravano venissero da lui approvati, se no e con molta contentezza ne facevano a meno; i nomi mutarono, ed ora appellaronsi consoli, tale altra anziani e priori, ma in Lucca per ordinario anziani: Ecco uno degli anziani di Santa Zita, mettetel sotto, come scrive Dante Alighieri. Oltre gli anziani ebbero potestà preposti ai giudizi vuoi civili o vuoi criminali, e capitani di popolo, negli inizi paesani, poi li trassero di fuori, forse per causa di emulazioni procellose e forse per iniqua parzialità: anco si legge del magistrato del sindaco, di cui lo ufficio investigare l'operato di ogni ufficiale compito il termine della sua condotta, imperciocchè tutte le cariche fossero temporanee, ed esso pure si chiamasse da paesi stranieri.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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