Un Arnolfino protonotario apostolico standosene a Roma per tirare acqua al suo molino, ottenne dal papa il benefizio di S. Giulia giudicato dei buoni: i patroni del benefizio se ne arrecarono, e meritamente, e da per sè soli non bastando a far contrasto, ricorsero per protezione ai Poggi e l'ebbero; sicchè il rappresentante dell'Arnolfino quantunque, come prete, tenace a tenere i denti stretti, per timore di averne le ossa rotte, scappò; se il protonotario pestasse i piedi tu il pensa, e poichè ne mosse fiero lamento agli anziani, e' fu mestieri che questi ci pigliassero parte. Frattanto un Pietro dell'Orafo creatura dei Poggi, per favorire un materassaio, insolentiva contro la famiglia del vescovo: puniti entrambi, il materassaio obbedisce, l'Orafo no e se ne richiama ai Poggi, i quali infelloniti investono il palazzo della signoria e a coltellate ammazzano il gonfaloniere Vellutelli; altri di loro, fatto impeto contro la casa di Lorenzo Arnolfino, e lui e il suo congiunto Pietro bestialmente feriscono; ciò fatto, circondandosi di scherani atterriscono gli anziani ed impongono sia eletto gonfaloniere Stefano di Poggio: comechè avessero la morte alla bocca, gli anziani rifiutano. Scesa la notte, attendono di qua e di là ad armarsi; ma scemano i partigiani dei Poggi e di tanto si accrescono i difensori della Signoria, che l'atrocità del caso a sangue freddo percosse la mente anco dei meno buoni: alla dimane gli anziani potevano vincere, pur non osarono, scesero a patti con gli omicidi ed impegnaronsi per fede a lasciare partirsi illesi dalla città Vincenzo e Iacopo dei Poggi, Lorenzo e Domenico Iotti perdutissimi giovani.
| |
Arnolfino Roma S. Giulia Poggi Arnolfino Pietro Orafo Poggi Orafo Poggi Vellutelli Lorenzo Arnolfino Pietro Stefano Poggio Poggi Signoria Vincenzo Iacopo Poggi Lorenzo Domenico Iotti
|