Pagina (115/355)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed altri invero parlarono, ma non aggiunsero un filo alla trama, onde i convenuti gridarono:
      Andiamo al grano!" E così deliberata la
      supplica, elessero diciotto capi maestri tessitori, chiamandoli capitani, affinchè la presentassero e con quelle più accomodate parole che sapessero raumiliassero i padri, onde essi perseverassero nella umanità di cui avevano dato saggio pur dianzi, quando per sovvenire il popolo dalle angustie presenti gli concessero la proroga di quattro mesi a pagare i debiti. I capitani, accettato lo ufficio, prima giuraronsi unione e fede, poi s'incamminarono al palazzo, dove presentarono la supplica: il gonfaloniere Martino Cenami, uomo dabbene, gli accolse con miti parole, e comechè dichiarasse segno di contumacia e quasi di fellonia essere stato il costoro ritrovo in Santa Lucia, nondimeno li confortava a starsi di buon animo, chè sarebbero stati consolati: ond'eglino, scusandosi non avere mai inteso offendere la legge per dolo ma bensì averla per ignoranza trasgredita, si ritirarono; e forse per allora a cotesto modo si rassettava la cosa, se, dopo partiti, gli anziani continuando i ragionari sopra quel successo, Fabrizio dei Nobili agramente riprendendo la mansuetudine del gonfaloniere, non fosse uscito fuori con queste parole: "Signori miei per guarire a costoro il mal del capo ci vorrebbe un recipe di capestri." Di che turbatosi Matteo Vannelli, che a sorte ci si trovò presente, raunato il popolo, lo ammonì a non addormentarsi in grembo a Dalila; per la quale cosa il popolo bandì un'altra radunata pel giorno di poi più solenne di quella già fatta: se riuscisse maggiormente solenne male possiamo affermare, certo ella fu più numerosa e più sediziosa; però che la gioventù, correndone la stagione, si era dilungata per la campagna a cantare il maggio, ma questa volta non con cembali e pifferi nè con arbori ornati di nastri e di fiori bensì con picche, alabarde, corazze, elmi, tamburi, come se andassero a battaglia ordinata non già a festa: e' fu ossentazione di terrore e minaccia, non offesa, dacchè dal negare reverenza ai maggiorenti nei quali occorrevano e dallo squadrarli torbidi con l'aggiunta di qualche bottone in fuori, non torsero un capello a persona; anzi essendosi dibattute in costoro Biagio Mei cittadino di alto affare, questi li riprese un cotal poco acerbo: "Giovani, giovani, non si va fuori per sollazzo con armi parate a nocere; andate su presto a deporle, se pur non volete che qualche stroppio vi accada.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





Martino Cenami Santa Lucia Fabrizio Nobili Matteo Vannelli Dalila Biagio Mei