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      Conchiusa la orazione, si levò uno schiamazzo di diverse voci, parte delle quali urlava: Non guardia! non guardia! ed altre all'opposto: Buon consiglio! buon consiglio! Ma il Boccella anch'egli popolano ricreduto sopra tutti bociava: E' voglionci un quattrocento soldati forestieri almeno decisi di mettersi allo sbaraglio, e per questo si mandi subito la proposta a partito; anch'io era dei loro, ma il soverchio rompe il coperchio, e questo stare continuamente su la corda non approda all'anima nè al corpo. Tutti gli aderenti suoi, che non erano pochi, gli facevano bordone: onde allora (come sempre avviene che ognuno porta acqua al mare) uno dopo l'altro conchiusero per la guardia; accesissimi a volerla coloro che più avevano palleggiato pel popolo, quasi studiosi di emendare il fallo e di farlo dimenticare: anco gli artieri dopo tentennato un pezzo convennero in questa sentenza; pure non si omettevano i supremisforzi per contrastarla dai pochi faziosi i quali sentivano come cotesta legge era la corda che doveva stringerli al collo; se non che a sbigottirli e a disperderli valse una parola ad alta voce bandita da certo tessitore di drappi, forse detta per eccitarli a fare di tutto, la quale fu: "Addormentati, destatevi"; e tre volte la ripetè, poi tacque; ai sediziosi sembrò udire quasi la sentenza di morte, gli altri ne presero baldanza per mandare a compimento le deliberate risoluzioni.
      Pertanto gli anziani, licenziata l'assemblea popolare, convocarono il consiglio degli eletti per ordinare le cose a norma di legge: bene vollero ritenere tutti i convocati e ne li pregarono, anzi ordinarono si chiudessero le porte per impedirne la uscita, ma e' fu indarno, però che dei sediziosi i più spaventati si gittassero dalle finestre per andare ad avvertire i compagni di fuori che per loro era spacciata se la legge della guardia restasse vinta; la quale avvertenza siccome verissima avendoli altamente commosso, si adunarono affannosi in cento forse nella casa Matraini, altri in altri luoghi, ma non gran numero; finalmente fra tutti messa insieme una assai grossa banda, di arme così offensive come difensive ottimamente forniti, si avviarono verso il palazzo decisi di tentare l'estreme fortune; giunti lì presso, cominciarono a bersagliare con gli archibusi: dei cittadini rinchiusi taluni si rannicchiavano come cosa balorda, ma i più, diventati audaci, avrieno voluto rendere pane per focaccia, se non che mancavano le armi; ma a questo provvidero e tosto, chè, fatta aprire al massaio la stanza della munizione, quivi fornironsi copiosamente di picche, di archibugi, di spade, di corsaletti, di rotelle, di celate, insomma di ogni ragione armi.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





Buon Boccella Matraini