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      - Bartolomeo Fonzio mazzerato nel Tevere. - Paolo IV invaso da libidine di sangue: popolo romano rompe le statue di lui morto, mentre avrebbe dovuto rompere la testa di lui vivo. - I parziali di Pompeo Di Negri mercè settemila ducati ottengono che prima di bruciarlo lo strangolino: questo il Cantù afferma che i preti facessero senza quattrini: ma per essere creduti dal Cantù bisogna essere preti e carnefici. - Pio V più feroce di tutti: varie stragi a Como, a Torino, a Roma. - Paschali strangolato ed arso alla presenza del papa. - Altre persecuzioni. - Si torna a Lucca; diligenze per estirpare in cotesta repubblica l'eresie. - Lucchesi sciamano a frotte, massime i Burlamacchi: dove si rifuggissero; discendenza ed estinzione della linea di Francesco Burlamacchi.
     
      Grande fondamento poneva altresì il Burlamacchi
      negli umori religiosi, i quali dove più
      dove meno andavano allargandosi in Italia, maperò con tanta perseveranza da persuadere ogni
      uomo avvezzo a speculare che la Riforma sarebbesenza fallo prevalsa: di fatti veruna contrada
      della cristianità compariva come la Italia
      disposta alla Riforma, però che qui cadesse quotidianosotto gli occhi lo spettacolo della contaminazione
      della gente chiesiastica; e sebbene dimolta autorità fossero i santi padri che così in
      Italia come fuori rampognavano la chiesa romanadelle sue abominazioni, pure, se non più
      credito, certo maggiore pubblicità di loro ottenevanoi poeti, i filosofi, i politici e di ogni maniera
      letterati, imperciocchè i successi che imprimono


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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