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      carattere ai popoli prima di diventarefatti sieno idee, e queste partonsi dalla mente
      agitatrice del mondo. Gli è vero che lo schernoe la rampogna cadevano sopra vizi personali, ma
      tanto si dilatava il numero dei contaminati chegl'innocenti erano eccezione; e poi Roma, studiosa
      del profitto presente, così aveva ravviluppatole persone con le cose, la forma con la sostanza,
      che districare male si potevano allora,
      adesso peggio, ond'io sinceramente credo che,
      percossa la curia romana, abbia a toccarne laChiesa.
     
      Ancora, seminii di rivolta e di opposizione occorsero sempre in Italia; antichi sono fra noi gli albigesi e i valdesi calati dalle Alpi in Lombardia e quinci allargatisi per la universa Italia fino alla remota Calabria, nonostante le trucissime persecuzioni dei papi e degl'imperatori, da Gregorio IX e Federigo II in poi legati a piantare anco a mo' di stile la dominazione loro nel cuore dei popoli e poi nemici implacabili a strapparsela di mano, nel secolo decimoquarto duravano in Italia sovvenuti dai Boemi e dai Polacchi; in Calabria erano l'occhio diritto dei preti cattolici e più dei frati; non già che questi sul principio non avessero mostrato loro il viso dell'arme, come quelli che li temevano venuti a soppiantarli, ma provatili in seguito obbedientissimi a pagare le decime, e queste rinvenute grasse a causa della stupenda industria posta dai medesimi nella coltura dei campi, si erano adattati a vivere con essi in pace su questa terra, salvo a mandarli allo inferno nell'altro mondo.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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