Perchè tutta la carne ci sta corrotta intorno alle ossa, perchè noi siamo non già cittadini della città santa, bensì di Babilonia, la rea baldracca. Mirate come tutte le profezie si avverino a danno suo. Isaia esclama: - Oh come la città sacra, di giusta e fedele, diventò meretrice! un dì in lei regnava la giustizia, ci regnano adesso sacrilegi ed omicidii; prima l'abitava gente eletta e di virtù amica, adesso la ingombrano il popolo di Gomorra, una razza di vipere, i figliuoli della corruzione, sacerdoti infedeli e complici di ladri. - Nè mi si dica questa profezia già compita, avendosi a referire alla ruina di Gerusalemme avvenuta ai tempi di Vespasiano, imperciocchè (ve lo affermo io) il futuro stesse tutto dipinto al cospetto del profeta; onde male si può sostenere che la sua visione si riportasse ai successi prossimi alle profezie piuttostochè ai più lontani. E di vero, se per noi si vorranno ricercare argutamente le altre profezie, ci apparirà manifesto com'esse si riferiscano a Roma, nè eccetto che a lei possano a verun'altra città referirsi. L'apostolo san Giovanni nell'Apocalisse gli è chiaro come l'acqua che accenna a Roma allorchè dice: - La grande città la quale ti sta davanti è la città che regna sopra tutta la terra; ella giace sopra sette colli. - Dunque qui si parla di Roma; il profeta aggiunge ch'ella si posa seduta sopra fiumi di numero infinito, ed anco questo non si può attribuire eccettochè a Roma, solo che voi vogliate porre mente che fiume significa popolo; egli, il profeta, dice altresì: - Ella va coperta con nomi di vergogna, ella è madre d'impurità, di fornicazione e di vituperio.
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