La Scrittura dichiara "Cristo avere conquistato il paradiso con la sua passione e morte, e a noi donarlo per effetto della sua misericordia." Di qui s'impegnņ la disputa, stando la gente in cerchio dintorno ad ascoltarli; il giovane, o perchč fosse bel parlatore, o perchč fastidissero il frate, sovente aveva plauso; di che stizzito il frate di un tratto proruppe: "Va via, grullo, tu non hai anco rasciutto il latte su le labbra, e ti attenti a ragionare di divinitą, mentre altre barbe che la tua non č tacciono comprese dalla riverenza del mistero." E il giovane al frate: "Di male in peggio; o non hai tu letto nel Vangelo che Dio deriva la sua gloria dalla bocca dei fanciulli?" Il frate scappņ via scotendosi la polvere dei sandali, come se Gomorra o Sodoma abbandonasse.
Venezia faceva il commercio di eresia come gli ebrei soncinati di Bibbie; non che ella fosse priva di contaminazione, per dirla in istile di curia romana, chč anzi pił delle altre cittą italiche se ne risentisse, ma in bell'armonia teneva unite borsa e coscienza; colą riparando gli eretici italiani dettavano o traducevano e stampavano opere che poi si esitavano con molto vantaggio e presto nella rimanente Italia; colą pił di tutti diffondevano la luce e la semenza del Signore, per dirla in istile di Riforma, Pietro Carnesecchi e Baldo Lupetino, entrambi salutati martiri allora, adesso fanatici. Con questi si dava da fare un Baldassare Altieri di Aquila, a cui incolse bene perchč segretario dell'oratore inglese a Venezia: a ragione per tanto Lutero scrivendo a Giacomo Zeigler molto si rallegrava del profitto cavato da cotesta cittą; di vero i protestanti osarono qui quello che si erano peritati di tentare altrove, vogliamo dire, chiedere alla scoperta la facoltą di professare pubblicamente il culto luterano.
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