CAPITOLO IV.
Stato di Lucca nei tempi medii pari a quello delle altre terre toscane: i servi si ribellano contro i feudatari e costituscono il comune. - Imperatore e papa, considerati fonte di autorità nel mondo, talora facevano approvare dallo imperatore gli eletti dal popolo, talora no. - A Lucca i supremi magistrati appellavansi anziani: potestà, capitano del popolo e sindaco che fossero, che facessero, quanto durassero, donde si traessero. - Se ai consigli partecipasse il popolo intero. - I consigli erano due in Lucca e da cui presieduti. - Consiglio di credenza che fosse. - Le tasche dove s'imborsavano i cittadini eligendi quante fossero, e chi vi mettessero. - Agl'imperatori non cale la cessazione dei feudatari a patto di redarne i diritti a carico del popolo. - Lo impero sostenne fino all'ultimo feudi imperiali le repubbliche toscane. - Uguccione della Faggiuola e Castruccio Castracani vicarii imperiali a Lucca. - Motto acerbo dell'Alighieri, contro Uguccione. - Digressione intorno a Castruccio, e quante miserie nella sua prosperità apparecchia alla sua patria ed alla sua discendenza. - I Tedeschi lasciati da Ludovico il Bavaro mettono Lucca allo incanto: la compra lo Spinola mercante genovese, che la tiene poco e male; subentrano al dominio di Lucca uno dopo l'altro Giovanni di Boemia, i Rossi di Parma e gli Scaligeri, finalmente i Pisani nemici acerbissimi ai Lucchesi. - I Fiorentini si vendicano su Lucca delle ingiurie di Castruccio: in mezzo a questi tramestii le forme repubblicane non mutano: forme politiche non rilevano se manchi la sostanza della libertà. - Carlo IV vende la libertà ai Lucchesi; a quali patti ed a che prezzo.
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