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      - Adunanza popolare nel convento di S. Lucia; e quello che ci si discorse: che cosa si deliberasse di domandare. - Cenami gonfaloniere ben disposto a concedere le cose richieste. - Feroci parole di Fabbrizio dei Nobili rimettono in compromesso la pace. - Di nuovo il popolo si aduna, ma non ingiuria persona. - Anziani mandano pacieri, e sono accolti male, i tumultuanti domandano pane; pure si viene a patti, e sembra composto lo screzio. Chi soffia dentro perchč lo incendio rinfocoli - Cagioni di querele manifestate. - Si riforma il reggimento, nuove concessioni al popolo, e non si conchiude nulla: ne sono cagione i giovani scapestrati, principalmente quelli che avevano cessato il mestiero delle armi. - Malefizi dei giovani insofferenti di ogni freno. - Partiti larghi sono vinti dal consiglio per calmare gli spiriti, che non si quietano, ormai ostinati a vivere licenziosamente. - Congiura di cittadini a Forci presso i Buonvisi per occupare la cittą alla sprovvista e restituirci, come oggi si direbbe, l'ordine, e non riesce. - Pericolo che corre la cittą: i popolani spartisconsi; chi vuole sangue, chi no: nel contrasto non si fa niente, pure bisogna piegare davanti la volontą dei popolani, provvisioni su le chiavi della cittą. - Guardia alle porte dei pił avventati. - I cittadini abbandonano la cittą: bandi per impedirli; i popolani pigliano le merci e i beni che tentano scansare dalla cittą. - Il maestrato propone uscire di palazzo e abbandonare lo stato: pietą di siffatto partito; un popolano si oppone, e rimette il cuore in corpo agli anziani profferendosi difenderli a tutt'uomo.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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