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      Ai Vadesi ed ai Tedeschi successe lo spagnuolo Valdes temuto per la bontà sua, lo ingegno, lo zelo indefesso e sopra tutto per la efficace modestia, in virtù della quale egli, pago che i suoi concetti si avvantaggiassero, si celava ed altri a farsi chiaro sovveniva. Egli diè il tratto alla esistenza del frate Ochino staccandolo dalla chiesa romana e di valorosissimo amico lo rese nemico capitale; a molte chiese appartiene la storia di lui del pari che quella di quasi tutti i compagni suoi, ma qui io la riporterò sempre succinto, però che il Valdes lo levasse dalle dannose dimore. Siena è la città dei santi; ma siccome non ci ha diritto senza rovescio, così del pari è la città degli eretici. L'Ochino nacque da Domenico Tommasini di Siena nella contrada dell'Oca, dove pure sortì i natali Caterina da Siena, esaltata santa; di qui il soprannome di Ochino. Ai giorni nostri avvertirono come la bandiera di cotesta contrada porti i tre colori precisi della odierna italiana; Ochino e Caterina derivano da parenti oscuri; padre di questa un tintore, falegname quello dell'altro: giovine e propenso a malinconia Ochino si rese frate minore, non rinvenendo regola più di questa severa; ci stette poco, chè recatosi a Perugia, vi studiò medicina. In quel torno istituirono i cappuccini, e poichè questi gli parvero più conformi alla sua rigida indole, così volle vestirne l'abito; di qui in breve (tanto fece profitto nello studio della divinità, e tanto lo sovvenne natura) usciva atleta di Cristo acquistandosi fama di supremo oratore, anzi divino.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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