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      Le città che si sfasciano a suono di tromba occorrono unicamente nella Sacra Scrittura; e ai tempi che corrono pochi e male armati e peggio nudriti Leonidi soccomberanno davanti a molti bene ordinati, provvisti dei migliori arnesi guerreschi ed ottimamente pasciuti; se ne vogliano rammentare i volontari che corrono alla impazzata lasciando noi in dubbio se li spinga generosità o piuttosto follia; dove poi li meni tedio di vita, e' possono ammazzarsi a loro bell'agio a casa. A Locarno impertanto i luterani crebbero e moltiplicarono; a maestri ebbero un Fontana, un Benedetto da cotesto luogo, un Varnerio Castiglione, un Ludovico Runco ed altri dei quali la fama vinse un Beccaria; dalla prossima Chiavenna vi scesero a storme pastori; insomma Locarno, più che disposto a seguitare il moto, ordinato ad imprimerlo e solenne.
      E poichè troppo menerebbe a lungo discorrere parte a parte degli uomini i quali promossero in Italia la corrente della riforma, basti per lo scopo della nostra storia sapere come ormai non occorresse terra dove un mutamento nelle cose della fede ed in ispecie nei costumi dei chiesastici non si desiderasse; nell'Istria, a Genova, a Verona, a Cremona, a Cittadella, a Brescia, a Civita del Friuli, in Ancona e per fino nella stessa Roma pullulavano uomini ricchi di dottrina e di costanza, deliberati a osteggiare la mostruosa instituzione che ha nome papato. Nè meno degli uomini si mostrarono in questa bisogna ardentissime le donne. Dell'Olimpia Morata già dissi; sopravvive oltre la sua la fama della Manrichia di Bresegna da Napoli, di Lavinia della Rovere da Urbino, della Maddalena e della Cherubina degli Orsini, della Elena Rangoni dei Bentivoglio, della Giulia Gonzaga bellissima di forme, onde corse voce che Solimano di lei per fama fieramente invaghito commettesse ad Ariadeno Barbarossa rapirla, e questi, obbedendo al suo signore, venuto in Italia si avventasse inaspettato a Fondi, dove la Giulia aveva stanza, e per un pelo non la colse, chè la donna svelta scappò in camicia; avventura piena di passione e degna di figurare nella storia quando fosse vera.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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