della fede; e tuttavia, sebbene cotesto papa astutissimo conoscesse l'umore del Martire, nè gli mancassero eccitamenti ad usargli mal tratto, egli se ne astenne pensando al tempo immaturo e al seguito grande che il Martire aveva in cotesta città; forse, vuolsi credere, che il cardinale Contarini lo proteggesse, conciossiachè molto lo riverisse ed amasse ed anche egli a Lucca si conducesse per(36) tenere al Martire proposito delle novità delle chiese germaniche; nè il Contarini andava immune da qualche sprazzo della dottrina dei riformati.
Narrasi per Carlo Eynard, il quale dettò una breve monografia intorno ai Burlamacchi, come Carlo V imperatore alloggiando nel palagio della Signoria, certa notte a forza desto udisse per casa un gran tramestio e un nicchiare, un gemere da mettere pietà; ond'ei chiamata gente le ordinò andassero a vedere che cosa fosse accaduto e glielo riferissero; tornato il messo in breve lo informava, una gentil donna avere testè partorito con molta angoscia un figliuolo, di che egli rallegratosi, significò volerlo tenere al sacro fonte ed imporgli il proprio nome. Il papa fece la cerimonia; e cotesto pargolo fu poi Carlo figlio di Michele e padre di Giovanni Diodati, capitalissimo fra i teologhi protestanti e volgarizzatore della Bibbia, argomento di anatemi per Roma e di ammirazione per quanti sentono amore alle umane lettere.
Pel Martire a quel modo non poteva durare e non durò, chè nemici gli si serrarono addosso non solo i frati degli altri ordini per emulazione, ma sì anco i suoi per vendetta dei riformati costumi: quali arti adoperassero non porta specificare; fratesche erano, e però la meno trista la calunnia.
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