O che ignori forse come nè anco un capello cascherà in terra senza il volere di Dio? Confórtati in Cristo, chè i mali presenti non hanno paragone con la gloria avvenire. - Silenzio con coteste grullerie urlava l'inquisitore. Quando fummo sul partire, mio fratello pregò costui a volergli concedere carcere meno insopportabile; al che quegli rispose: - Io non ho altra carcere per te. - Ma almeno vi pigli compassione dei miei ultimi momenti, e Dio un giorno ve ne renderà merito. - È cortesia mostrarmi villano con empi ostinati ed induriti come te. - Certo dottore piemontese il quale si trovava in nostra compagnia si unì a noi per iscongiurare lo inquisitore alla misericordia; fu tempo perso, egli si rimase inflessibile. - Non vi sconfortate, allora soggiunse mio fratello; voi vedrete ch'egli lo farà per amore di Dio. - Anco volessi non potrei, tutte le prigioni adesso sono piene. - Ma via non tanto che un qualche cantuccio non avanzi sempre per me. - E poi con la tua lingua di vipera mi contamineresti le persone che ti stessero allato. - Ebbene io vi prometto tacere. - Insomma hai inteso che tu non devi uscire di qui? - Pazienza! - Conchiuse il mio fratello."
Pochi dì innanzi di morire, Luigi, volgendosi al suo fratello, così gli diceva: "Ringrazio Dio che nella mia lunga tribolazione e terribile parecchi eletti spiriti non hanno avuto paura di mostrarmi la loro benevolenza; te poi ringrazio particolarmente, mio dilettissimo fratello, per le tenere cure che ti sei tolto per me. Per ciò che mi spetta, Dio mi concesse la grazia di conoscere il nostro Signore Gesù Cristo in guisa di sentirmi sicuro nella via della verità: conosco che mi tocca camminare per lo angusto sentiero della Croce e mi trovo disposto a sigillare la mia testimonianza col sangue: non temo la morte, molto meno la perdita dei beni terreni, unito come sono di cuore al mio Redentore e consapevole del retaggio che mi aspetta nella vita celeste.
| |
Dio Cristo Dio Dio Luigi Dio Dio Signore Gesù Cristo Croce Redentore
|