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      Preparato a questo modo il terreno, il giorno dopo Pio V spediva al duca il maestro del sacro palazzo con una lettera scritta tutta di proprio pugno:
      Dilecte fili, etc. Ella pare innocente come l'acqua; dia ad esso maestro la credenza che daria alla sua medesima persona, e così la Divina Maestà lo benedica. - Il maestro del sacro palazzo non aveva altra commissione eccetto quella di farsi consegnare il Carnesecchi, nè si partisse da Firenze se con esso seco non lo trasportasse. Dalle carte del Carnesecchi poi si rilevò come gli amici suoi di oltremonte più volte avessero mosso ressa appo lui ond'egli da Firenze si cansasse, nè egli se ne era mostrato alieno, ma poi, fidando nell'amicizia antica di Cosimo, bandito ogni sospetto da sè come ingiurioso a così egregio principe, si era rimasto; e giusto nel punto che il maestro giunse al palazzo del duca il Carnesecchi pranzava coll'ottimo principe; il quale letta la lettera e udito il messaggio senza scomporsi, mandato pel bargello, fece tradurre l'amico della sua famiglia e suo dalla mensa ospitale al carcere dei malfattori. E qui non vuolsi omettere di notare come cause della feroce persecuzione contro il Carnesecchi fossero due: la prima la strenua difesa con la quale il Carnesecchi pigliò sempre a sostenere la fama di Cosimo; di che si ha notizia in una lettera del Gelido: "Tu ti devi ricordare che tre anni fa predicò un frate di santo Agostino chiamato il Montalcino. Costui pose tanto odio a monsignor Carnesecchi perchè un dì andò a trovarlo in camera e con buon modo mostrò al padre che faceva male a parlare del duca di Fiorenza manco che onoratamente: ma poichè egli era uno dei più arrabbiati Sanesi che mai si potessero immaginare non che trovare, cominciò a levare la voce e dare del tiranno per la testa in modo che il Carnesecchi mi ha detto che bisognò gli dicesse a lettere da scatola ch'egli era la più solenne bestia che andasse sopra due gambe, e se lo levò dinanzi.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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