Il nome del papa metteva per paura a soqquadro Firenze, come poco anzi per tutta Italia aveva fatto quello del re Gustavo(49) Adolfo di Svezia; a tale ignominia in poco più di un secolo il principato ridusse gli animosi spiriti fiorentini.
Accostiamoci a Lucca. Antonio della Paglia da Veroli prestantissimo ingegno celebrarono i suoi contemporanei nelle lettere umane, e la posterità confermò, ma sopratutto fu pio, in divinità dottissimo e d'imperterrito animo; nemici ebbe molti, e chi non gli ha fra i virtuosi? Superare altrui in dottrina e in virtù sembra peccato sottoposto a pagare questa multa; così preordinò il destino, e le querimonie non montano: soffri, sii grande e taci.
Gli stranieri raccolgono amorosi le nostre memorie. Ora non fanno molti anni un Young da Oxford mi chiedeva notizie intorno al Paleario, e con soddisfazione dell'animo mio vidi averne pubblicata la vita a Londra nel 1860 con lettere originali e documenti; noi Italiani per ora siamo incuriosi delle nostre glorie e delle nostre sventure; colpa l'avere scambiato l'aurora boreale coll'alba del vero giorno della libertà. Aonio visse un tempo a Siena maestro di greche e di latine lettere; quivi gli diè gravezza un nugolo di pedanti astiosi, erano trecento; dodici si proffersero accusatori, dei quali capo un Orlando Marescotti; egli si difese con mirabile orazione in senato, niente delle accuse negando, bensì esponendo quanto inani e maligne si fossero; tuttavolta gl'increbbe il mal sicuro ostello e molto bene raccomandato dai cardinali Bembo e Sadoleto s'incamminò a Lucca, dove la cittadinanza lo accolse a grande onore e con larga mercede lo elesse professore di lettere greche e latine, conferendogli di più il carico di arringare due volte all'anno in occasioni solenni.
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