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      Nel 1575 venne in Lucca un visitatore da Roma mansueto in vista e col pretesto di riformare il clero in ciò che per avventura contenesse in sè di malsano; di repente poi chiese ed ebbe braccio per arrestare otto cittadini, i quali, eccetto il Turretini, che si salvò, inviaronsi al Santo Offizio a Roma con le catene alle mani ed ai piedi: visitò case, rovistò armari per trovare libri proibiti, predicò, confessò, comunicò, fece il diavolo a quattro, ma non ebbe seguito tranne fra plebe e femminucce pinzochere. Nel 1576 la Inquisizione prescrive al senato gli mandi a Roma Francesco Arnolfini, il quale, mostrando come sarebbe suprema iattura pe' suoi interessi partire su due piedi, ebbe a dare malleveria di 1000 scudi che sarebbe andato: meglio per lui si fosse messo in salvo perdendo i mille scudi; ei volle andare e si trovò sommerso nelle carceri del Santo Offizio: trascorso appena un mese, mandò la Inquisizione per messere Nicolao Pighinucci e messere Antonio Minutoli; il consiglio pauroso li consegnava, ed essi incontrarono la sorte dell'Arnolfini. Per causa di religione nel seguente anno furono citati Giuliano, Filippo e Benedetto Calandrini, madama Elisabetta vedova di Nicolao Diodati, Carlo di Michele Diodati, Michele di Francesco Burlamacchi e messere Giuseppe Iova: poco dopo fu proibito parlare e scrivere ai seguenti ribelli per causa di religione Paolino Minutoli, Venanzio Bartolomei, Regolo del Venoso, messer Filippo Rustici, Scipione Calandrini, Lodovico delle Tavole, Matteo Civitali e messer Simone Simoni medico: il 4 novembre del medesimo anno dichiarano ribelle Giuliano Calandrini; nel 21 detto fu citata madonna Chiara di Paolo Arnolfini e condannata per dieci anni in casa; per dieci anni in prigione Giovanni Nuccorini, e Giovanni da Pariana nella testa; nel decembre processarono Iacopo di Chimento barbiere; venti giorni dopo citarono madonna Elisabetta e il figlio Nicolaio Diodati e Carlo di Michele Diodati; nel febbraio del 1568 citarono parecchi cittadini, fra i quali due donne, madonna Francesca Cattani, la moglie di Filippo Rustici, la moglie di Vincenzo Mei e Flaminia figlia; nel marzo dichiararono ribelli madonna Elisabetta, Pompeo e Carlo Diodati, nell'aprile citato sotto pena del capo e della confisca Biagio Mei; nello agosto, oltre a parecchie capitali condanne, fu commesso di procedere contro la moglie di Luiso Guidiccioni, e poco prima avevano c


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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