- Uno di quelli a cui fu mestieri aprirsi intero fu Sebastiano Carletti calzaiuolo, il quale da prima fu operaio nella bottega dei Burlamacchi e poi militò sopra le galere di Lione Strozzi priore di Capua, e tuttavia militava: dove avendo mostrato intendimento buono e valore non ordinario, era venuto in grazia del priore; da cui essendo sorto con la sua armata nel porto di Marsiglia per istanziarvi alcun tempo, ottenne il congedo di recarsi a Lucca: qui giunto, il Burlamacchi co' suoi trovati lo sperimentò, ed avendolo rinvenuto al caso oltre la speranza, deliberava scoprirsi a lui, e così fece. Bastiano, come quello a cui le ingiurie patite dal suo capitano più assai delle proprie cocevano, intendendo come la burrasca doveva innanzi tratto scaricarsi in Toscana e quivi schiantare la mala pianta della tirannide medicea, non è a dire se confermasse ne' suoi concetti il Burlamacchi, al quale si profferse di tornarsene tosto a Marsiglia per tenerne proposito col priore; a cui, egli affermava, non sarebbe parso vero di operare cosa che a un punto giovasse alla patria ed alla sua antica sete di vendetta soddisfacesse, o, come si dice, di pigliare due colombi ad una fava.
L'altra persona alla quale il Burlamacchi si scoperse fu Cesare Benedino da Pietrasanta, che, dopo avere esercitato un tempo onorevolmente la milizia, pose stanza in Lucca, dove con molta lode e non poco profitto attendeva a tingere sete così greggie come lavorate; il quale mestiere in cotesta città, stante il grande commercio serico che vi si faceva, non era mica giudicato vile, all'opposto di altissimo rilievo; ed essendo egli uomo bravo, e per la molta gente che teneva a salario non meno che per l'amorevolezza sua verso gli operai, assai lo seguitavano.
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