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      Il modo di riuscire in casa, uditelo, è questo: voi avete a sapere come io sia Commissario delle Ordinanze delle battaglie di Montagna; quantunque io abbia dalla primissima età esercitato in patria con diligenza ed amore parecchie magistrature, altra mira io non ebbi eccetto quella d'impadronirmi di cotesto arnese; nè mi fu avversa la fortuna, chè Giovambattista Boccella anziano e comandante generale, avendomi messo fede, tolse sopra di sè di farne la proposta in consiglio e spuntarla, come di vero accadde. Creato commissario, mi applicai con tutti i nervi a prevalere su gli altri e mercè di non piccolo sforzo ne venni a capo, imperciocchè a loro preme buscare la paga e scansare la fatica; però io governo a mio talento a un bel circa sei mila soldati, buona e cappata gente; a Borgo a Mozzano ne stanziano 1400; al ponte a Moriano 200, altrettanti a Colle e al Ponte di San Pietro; altre altrove. Ora Lucca nella massima parte è disposta a seguirmi; all'altra parte non manca volontà ma coraggio; ma forse anco la prima, se non riesco, mi si volterà contro: le sono cose note, la fortuna lega e scioglie. Amici fidati si accontano meco per tutta Italia, precipuamente a Pescia, Pistoia, Prato, Barga e Pisa: nè mancano a Firenze: i fuorusciti Sanesi non hanno mestieri eccitamenti, pure io mi studio a fare sì che non assonnino, tenendoli sempre agitati fra la speranza e il timore; taccio di Perugia, di Bologna e, che più? di Roma. Il mio disegno semplicissimo è questo: sul finire di aprile o sul principio di maggio, e così mentre il malcontento dei popoli dura a cagione della carestia del grano, la quale non può essere anco lenita dalla nuova raccolta, sotto pretesto di rassegna mi riconsiglio radunare tutte le ordinanze sul prato grande che giace fra le mura di Lucca e Sant'Anna, pigliarne il comando e indirizzarlo dove io intendo.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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