Però anche questi nuovi eccitamenti non approdarono a nulla, dacchè il priore, o per volontà propria o per commissione altrui, girava nel manico, ponendo innanzi per procrastinare(56) ora questo ed ora quell'altro pretesto.
CAPITOLO VII.
Le passioni umane di che ragione sieno. - Chi fosse Andrea Pessini, e suo carattere morale. - Cagione per la quale il Pessini si consiglia di nocere al Burlamacchi. - Imprudenza del Benedino, che in lui si confida; il Pessino cavalca a Firenze; tradisce patria ed amico rivelando tutta la congiura al duca Cosimo, che ha paura e dissimula. - Tristizia dei tempi, ai quali possono solo paragonarsi i nostri. - Se possa, essere vero che il Pessino confessasse al Benedino il suo tradimento; com'è verosimile se ne accorgesse il tradito; il Benedino ne porge notizia al Burlamacchi; quali le parole e le deliberazioni di lui; è statuita la fuga e il modo per eseguirla. - Scrive lettera alla Signoria con la quale purga da ogni complicità amici e parenti; se solo accusa: generosità adoperata verso l'Umidi sanese, e codardia del medesimo. - I magnanimi sensi del Burlamacchi derisi dai bracchi del principato. - L'Umidi svela la congiura a Bonaventura Barili cancelliere della Signoria. - Provvisioni del Burlamacchi per accertare la fuga, ed ordini che dà a Baccio donzello. - Il Burlamacchi tarda a presentarsi alla porta San Pietro, e discorsi che ne hanno fra loro Baccio e il Benedino. - Preteso imbroglio dei preposti alla custodia delle porte se verosimile. - Francesco esce di palazzo a sera, aspetta nel cortile il cugino Garzoni, che venuto esce con esso; racconto del Burlamacchi inverosimile, ma fatto a posta per salvare il cugino Garzoni: come si può supporre che accadesse il caso.
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