- Il Burlamacchi, trovando impedita alla fuga la via, torna indietro; va a casa sua; consulta di parenti, che lo consigliano rientrare in palazzo. - La Signoria manda per esso, ed egli va: terrore e viltà dei Signori non intesi della congiura, smanie paurose dei complici; tutte si appuntano a danno del Burlamacchi. - Magnanimità di questo, che dichiarava ignari tutti della sua trama, egli solo colpevole; dopo molte ambagi gli anziani lo fanno condurre alle sue stanze e guardarlo a vista; distrugge carte e ogni altro testimonio della sua impresa. - Consulta del consiglio, dove si propone sostenere prigione il Burlamacchi: esquisite cautele che si adoperano perchè non fugga e non si ammazzi. - Giusti timori degli anziani esposti; mandansi oratori ai diversi principi ed al concilio di Trento; a Cosimo spediscono il più astuto dei cancellieri. - Raccomandazione ai cittadini lucchesi stanziati in paesi stranieri di difendere dalle accuse la Repubblica. - Colloquio fra il cancelliere lucchese e il duca Cosimo; la batte tra pirata e corsaro: non si conchiude nulla. - Il duca per isgarrarla invia alla Repubblica oratore messere Agnolo Niccolini, e si conchiude anco meno.
Le passioni sembra che nel nostro cuore nascano gemelle; o se pure sola ci comparisce una passione, tosto ella da per sè si feconda e ne genera altre: questo dicasi così delle buone come delle ree finchè l'uomo non riesca conformato pienamente secondo la propria natura. Altrove affermai come in gioventù sia più cosa la libidine, nella vecchiezza l'avarizia; ma e l'una e l'altra si ammogliano ad altre parecchie.
| |
Burlamacchi Signoria Burlamacchi Burlamacchi Trento Cosimo Repubblica Cosimo Repubblica Agnolo Niccolini
|