O che premeva al nostro Francesco farsi accompagnare fin presso alla porta dal cugino? Temeva forse smarrirsi? Ignorava le vie di Lucca il Burlamacchi lucchese? Di palazzo imbacuccato certo non uscì; ciò avrebbe messo in suspicione i targetti: per me la posta venne assegnata al Garzoni per dare ad intendere ai targetti recarsi forse a cena in casa di lui e quindi non avere mestieri di altra accompagnatura; e in casa del cugino certamente andò od in altro più riposto luogo per mutare vesti e chiudersi nella cappa. - Conobbe Francesco per le tante disdette come la fortuna intendesse dargli l'ultimo crollo; onde senza sbigottirsi, accelerato il passo, raggiunse il Garzoni, col quale si ridusse alle proprie case, le quali tuttavia stanno in piedi a Lucca; nè sentendosi capaci a deliberare in cotesto tumulto, mandarono per Pietro Burlamacchi altro cugino di Francesco, che, venuto ed udito il caso, fu di avviso si avesse a consultare Nicolaio suo fratello. Piacque il consiglio, sicchè insieme uniti andarono a casa Nicolaio: colà, messa da parte ogni intempestiva querimonia, esaminata sottilmente la bisogna, spedita gente a speculare le mura e andatici eglino medesimi, con dolore inestimabile conobbero chiusa alla fuga ogni via: per meno reo partito confortaronlo a tornarsene in palazzo; di quanto fosse per succedergli poi non si pigliasse soverchio pensiero, imperciocchè con le aderenze, con le raccomandazioni e co' danari e' si facevano forti di levarlo d'imbarazzo: poichè non si presentava meglio, necessità non dà scelta; però, mentre ripiglia gli abiti civili a fine di recarsi al palazzo, ecco arrivare in casa Girolamo di Spagna coadiutore di cancelleria a significargli di presentarsi subito subito nel collegio degli anziani per trattare di negozi di stato.
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