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      Le opportunitā che erano sono queste: li cattivi portamenti del Duca contra li suoi sudditi, che tutti erano malcontenti, e ogni poco di cosa che si fusse visto non mancavano di attacarceli: non avere un soldato solo in tutto el suo stato: e anche non esser gente in Italia: et esser io commissario: et essere stato nel luogo vostro: e avere preso (faciendo conto di far questo) amicisie a Pescia, a Pistola, a Bargha e a Pisa; talmente che si poteva sperarne buona fine, e cosė fatto la cosa, far conto si vivesse in questa Toscana securamente e alegramente.
      Questi sono stati ragionamenti, e ne avevo parlato con questi gentiluomini senesi generalmente, ma particolarmente con M. Giambaptista Humidi, e con M. Marciello, quali mi sconfortavano, et io gli assegnavo le ragioni che pareno vi fossero; e se cie li avessi potuti condurre, che noi di qua e lor di lā, in un medesimo tempo ci fossino missi in arme, si potea dire el giuocho vinto. Ma non č piaciuto a Dio! Pur non s'era pensato ancho di avere licensia dalle S. V. M., di condur qua la banda che si aveva a condurre; nč anche parlatone, aspettando la opportunitā. E forsi sarč indugiato e non fatta; che homo si poteva pentire e dismetterla. Le S. V. M. ānno inteso el ragionamento e pensamento; quelle deliberino quello che si ha da fare: che Dio piaccia al meglio spirarle!"
     
     
     
      INDICE
     
      CONTINUAZIONE DEL CAPITOLO V.
     
      CAPITOLO VI.
     
      I moderati del 1859 erigono al Burlamacchi una statua, ma non ne dettano la vita, e perchč. - Concetto del Burlamacchi repubblicano e avverso al potere temporale.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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