- Quello che avvenisse a Venezia secondo che depose con giuramento in giudizio Bartolomeo da Pontito detto il Bati. - Differenza di forma e d'ingegno fra il Burlamacchi e lo Strozzi. - Conferenza fra questi due. - Il Burlamacchi espone a parte a parte l'ordine della congiura e il modo di riuscirvi: Lione approva, ma piglia tempo per la esecuzione della impresa: pericoli e vantaggi dello aspettare, e per converso dello affrettarsi. - Il Burlamacchi torna a Lucca, dove attende a confermare gli amici ed a crescere il numero dei suoi seguaci; esce degli anziani: subito dopo lo eleggono gonfaloniere con universale soddisfazione. - Manda pių volte il Benedino a Venezia sotto pretesto di comprare tinte, per sollecitare lo Strozzi, che gingilla senza prendere nč lasciare. -
CAPITOLO VII.
Le passioni umane di che ragione sieno. - Chi fosse Andrea Pessini, e suo carattere morale. - Cagione per la quale il Pessini si consiglia di nocere al Burlamacchi. - Imprudenza del Benedino, che in lui si confida; il Pessino cavalca a Firenze; tradisce patria ed amico rivelando tutta la congiura al duca Cosimo, che ha paura e dissimula. - Tristizia dei tempi, ai quali possono solo paragonarsi i nostri. - Se possa essere vero che il Pessino confessasse al Benedino il suo tradimento; com'č verosimile se ne accorgesse il tradito; il Benedino ne porge notizia al Burlamacchi: quali le parole e le deliberazioni di lui; č statuita la fuga e il modo per eseguirla. - Scrive lettera alla Signoria con la quale purga da ogni complicitā amici e parenti; se solo accusa: generositā adoperata verso l'Umidi sanese, e codardia del medesimo.
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