Quando allontanai il copertoio per vederla, la neonata aprì gli occhi e mi guardò.
Era lei! Erano i suoi occhi, i suoi dolci occhi, azzurri come le mammole! Era la povera morta che mi guardava ancora cogli occhi della sorellina!
Come non diventano matti i babbi in certe occasioni?
Oh, Santo Natale della bimba mia, che tu sia benedetto!
NEVEC'è la neve?
Vi pare una domanda sciocca, non è vero? Eppure in casa mia ha una grande importanza, poichè in un momento di tenerezza paterna ho avuto la imprudenza di prometterla al mio bambino che non ricorda più quella dell'anno passato. Io gli ho promesso la neve pel giorno di Natale, io che l'ho avvezzato a credere ciecamente alle mie parole! La stagione si manteneva sempre eccellente e cominciavo a fare il diplomatico col signorino, cercando di preparare delle scappatoie alla paterna autorità. Ho insinuato così alla larga certi dubbi impertinenti sulla infallibilità dei lunari, e prendendola da lontano, ho fatto per incidente certe subdole supposizioni che implicavano la perfetta serenità del giorno di Natale; ma non c'è stato verso di proteggere decentemente la mia ritirata. Questa sera stessa dipingevo con colori vivacissimi (non faccio per lodarmi) e con eloquenza meravigliosa, le delizie di una passeggiata da farsi nel santo giorno, con un sole splendido ed un cielo sereno, sino ai giardini pubblici, dove al caffè vendono i dolci tanto buoni. Il signorino mi ascoltava serio serio, colle mani dietro la schiena alla napoleonica, e pareva soddisfatto della magnifica prospettiva di vedere i pesci rossi nel laghetto e di mangiare i pasticcini al caffè, quando ad un tratto mi ha chiesto a bruciapelo se ci sarà poi anche la neve!
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Santo Natale Natale Natale
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