La mia autorità è in pericolo! Come potrò io godere ancora la confidenza del mio primogenito che ho ingannato così? Mi domando spaventato con quali doni potrò asciugare le lacrime della sua prima disillusione. C'è in una bottega un tramway di latta coi cavalli di legno che gli deve aver ferito la fantasia; ma basterà a fargli dimenticare la neve promessa? Io domando a che cosa serve l'Ufficio Meteorologico Centrale che manda tanti curiosi telegrammi ai giornali? A che cosa serve leggere nel foglio della sera che oggi è stato bel tempo? C'è bisogno di telegrafarlo da Roma, quando già io sono uscito senza pastrano? Quanto più utile sarebbe quell'Ufficio se sapesse dire in tempo ai poveri padri di famiglia: - Badate di non promettere la neve pel giorno di Natale ai vostri bimbi, perchè quel giorno sarà sereno! - Allora si capirebbe il perchè di tanti impiegati e di tanti telegrammi. Ma a mezzanotte non sanno dire che tempo farà al tocco. Oh, la scienza! Meglio il lunario, che almeno qualche volta ci coglie.
Iddio misericordioso mi tenga le sue sante mani sul capo e non permetta mai ch'io faccia di questo libro una cattedra di irreligione, specialmente nei giorni benedetti. Ma però mi sia permesso di dolermi che la tradizione cristiana, e specialmente cattolica, abbia incorniciato la nascita del suo Messia con tutti gli orrori della stagione invernale. Anche a me sono noti, press'a poco, i risultati della moderna esegesi che tendono a stabilire Nazaret e non Betlemme come luogo di nascita di Cristo, secondo il Vangelo di Giovanni.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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