So benissimo che il censimento di Quirinio, che la leggenda ritiene causa del viaggio a Betlemme, è almeno di dieci anni posteriore all'anno della Natività secondo Luca e Matteo, poichè i due evangelisti fanno nascere Gesù sotto il regno di Erode e il censimento non fu fatto che dopo la deposizione di Archelao; e che ad ogni modo questa operazione amministrativa dovette aver luogo solo nelle provincie romane e non nelle tetrarchie. Ma non è il caso di sfoggiare una erudizione troppo facile per tacciare di inverosimiglianza tante pie leggende, e ripeto che non voglio tener cattedra di irreligione. Solo mi preme di protestare contro la tradizione della neve natalizia, cui debbo il mio paterno imbarazzo.
Che a Nazaret l'inverno sia rigido, lo credo, benchè io non ci sia mai stato nè d'inverno nè d'estate. Benchè Nazaret sia ad una latitudine anche più meridionale di quella di Tunisi e le linee isochimene notino per quella regione una temperatura invernale di + 10 centig. in media, so che la patria del falegname Giuseppe è sul monte, e quindi soggetta a squilibri forti di clima. Ma poichè la tradizione pia fa nascere Gesù a Betlemme, molto più al sud, in latitudine più meridionale di Tripoli, in luogo montuoso, ma aperto ad oriente e riparato a settentrione dai monti che limitano la riva sinistra del Cedron, dubito che la neve fosse molto alta la notte del 25 dicembre dell'anno 1.
Sant'Epifane (vedete come la so lunga) mette il Natale ai 6 di gennaio, e San Clemente Alessandrino dice che a' suoi tempi chi lo celebrava nel 19 o 20 d'aprile, chi al 20 maggio.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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