S'intende che non bisognerebbe avvisare una settimana prima che il commendator tal de' tali arriva alla tal'ora per fare una ispezione, e s'intende che non bisognerebbe mandare un bibliotecario a riveder le bucce al collega. Dato che nelle biblioteche avvengano degli inconvenienti, mi pare che il cercare di conoscerli a tempo non sia mal fatto; ma anche qui s'intende che al Ministero dovrebbero leggere i rapporti e non dare ragione a quella tradizione burocratica secondo la quale un ispettore mise una sardella tra le pagine del suo rapporto, e tutte le volte che torna a Roma a domandare un avanzamento, si reca agli archivi dove ha la soddisfazione di verificare che la sua sardella è religiosamente conservata tra le due pagine dove la mise. Il che davvero consola, poichè prova che almeno gli archivisti fanno buona e fedele guardia.
In tutto questo non c'è nulla che possa offendere i bibliotecari. Non c'è un colonnello che si creda offeso quando il generale viene a fare l'ispezione; una misura generale non può offendere le giuste suscettibilità degli individui. La Leda del capitano Salvi era una buona cavalla senza dubbio; ma se il capitano non l'avesse tenuta tra le gambe credete che sarebbe arrivata a Napoli in tempo per vincere una scommessa? Era una buona cavalla, ma se il capitano si fosse addormentato, credete voi che non si sarebbe fermata un pochino a pascere un po' d'erba sui margini della strada? Non si fa torto alla buona cavalla dicendo che fu aiutata molto dallo stimolo del cavaliere.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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