Se la sottoscrizione fosse per una acciaieria o una fabbrica di concimi, non dico; se poi per un convento, si troverebbe il doppio in poche ore.
Queste malinconiche meditazioni sono troppo naturali a chi legge l'epistolario muratoriano. I bibliotecari hanno fatto le biblioteche, ora i regolamenti e le indiscrete ingerenze stanno disfacendole. Sicuro che di uomini come il Muratori, ne nasce uno ad ogni secolo se pur nasce; sicuro che la mancanza di uomini e di denaro č grande quanto l'abbondanza di regole, di moduli e di controlli, ma non č da perdere ogni speranza. Chi sa che anche per le Biblioteche non venga, dopo sė lungo digiuno, il desiderato giorno della festa. Ma lo vedremo noi?
PER UNA GUIDALuoghi pių belli non ne avevo mai visti.
Sul giogo dell'Appennino centrale, dove la strada, raggiunto il valico tra la valle romagnola del Montone ed il Mugello, dall'Alpe di San Benedetto scende a San Godenzo, sono alcune case bige, misere ed aggrondate. Il vento lassų imperversa con furia d'inferno e le case hanno certe finestrucole dove, non che il vento, non passa nemmeno l'ossigeno. Ivi, lungo la strada e pel tratto di molti metri, sta un muraglione massiccio e gigantesco, ornato da una iscrizione che narra come l'ultimo Granduca facesse costruire quel riparo perchč il vento non travolgesse pių le carrozze, i cavalli ed i viandanti nei borri lė sotto.
Dante salė a questo valico. Egli vide il Montone alle sorgenti, come si fa intendere nel XVI dell'inferno:
Come quel fiume, ch'a proprio cammino
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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