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      Sì, davvero sarei un buon curato io, con quell'odore di santità che ho indosso! Bisognerebbe proprio che l'Eminentissimo Arcivescovo fosse matto da legare per sacramentarmi curato! E poi tutto questo non è che un sogno impossibile. Certo sarei un buon curato, meglio di molti e di moltissimi, ma quelle benedette mietitrici dovrei confessarle io, e.... basta!
      O la faina dov'è? Non s'è vista o m'è passata tra le gambe senza che io me ne avveda. Riportiamo a casa la doppietta.... e queste ciancie che ho scritto. La caccia poteva andar peggio, non è vero?
      NEBBIA IN MONTAGNAChi conosce la montagna, sa i curiosi effetti ottici che procura la nebbia. Salite lentamente come in una nube e la vista non va più in là di pochi passi. Questo vapore umido è quasi palpabile e si muove lentamente a fiocchi, a strisce, a globi, come il fumo del sigaro che disegna cento forme bizzarre in un raggio di sole. Il vostro alito diventa visibile come nell'inverno, e tutto, l'erba, i sassi, i tronchi, è infiltrato d'una umidità fredda che vi attornia, vi penetra le vesti, le carni, le ossa. Alla immobilità sonnolenta de' boschi aggiungete il silenzio solenne della montagna, la coscienza d'esser molto in alto senza che la vista ve lo dica, tutto quel non so che di misterioso che ha la natura quasi selvaggia, deserta, rude, e sentirete che una salita sopra ai mille metri, in mezzo ad una nube grigia e densa, deve fare un certo effetto.
      Sull'ultima vetta, là dove l'occhio dovrebbe dominare una immensa distesa di monti e di pianure, quel maledetto velo di nebbia si interpone come un sipario bianco tra lo spettatore e la scena.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





Eminentissimo Arcivescovo