20 SETTEMBRE 1880
Da questa eccelsa vetta abbandonata,
D'alberi monda e sol d'erba vestitaE d'ermi fiori, dove cento han vita
Ruscelli d'acqua limpida e gelata,
O il bel cielo ch'io miro, o quale aurataSpera di sole, o l'Alpi, o l'infinita
Cerchia di mar e i fertil pian (graditaStesa di ville!) o Ausonia mia adorata!
Al bel paese delle Grazie e Amore
Risorto ormai, sì impreco in questo giorno:
L'ira d'Iddio lo distrugga intero.
Se de' suoi figli il senno ed il valoreNol serberà di libertade adorno,
Uno e temuto in faccia allo straniero.
Tombola! Un curato che parodia i versi di Garibaldi: "Vorrei vederla trepida - Sotto il baston del Vandalo" ecc.; un curato che canta l'Italia libera ed una proprio il 20 settembre, l'anniversario della breccia!...
Questa non me l'aspettavo! Guardai in faccia il mio reverendo interlocutore che tacque un momento e lo interrogai. Caddi di sorpresa in sorpresa! Anche questo curato era liberale, unitario ed ammiratore della breccia! Vi parrà impossibile, ma fu vero purtroppo per me, che dovetti sorbirmi una nuova esposizione di principii. Ne disse di quelle che, se la Curia lo avesse sentito, lo avrebbe sconsacrato lì, proprio nella sala della locanda.
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Ma più di tutto era furibondo contro ai seminari. - Ci prendono bimbi, c'imbottiscono di sciocchezze - (e additava le bozze del suo amico), - ci tengono chiusi come frati in un'atmosfera artificiale come i poponi nelle stufe, ed un bel mattino ci ungono come un paio di stivali di vacchetta e ci mandano per bosco e per riviera.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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