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      Mastai!
      Se la Curia avesse visto che pugno nocchieruto era quello!
     
     *

      * *
      Bevve, riprese le bozze, contentissimo che i versi del suo amico non mi fossero piaciuti. Mi alzai in maniera di congedo, mi strinse forte la mano e se ne andò calcandosi il nicchio sul cranio con un gesto nervoso.
      L'altro ieri la posta mi ha portato i versi di Angelo Viviani e la scena mi è tornata in mente, tanto che non ho potuto resistere al prurito di raccontarla tale e quale.
      Fortuna che su per l'Apennino dei Viviani ce ne son pochi; se no, il Parnaso e il Vaticano starebbero freschi!
      IL RITORNO
      (ALL'ESPOSIZIONE)
      Lasciamo in santa pace i letterati e la letteratura, che sarà meglio per tutti, e parliamo d'altro.
      Ha mai provato Ella le sorprese e le disillusioni che si provano tornando in una città dopo una lunga assenza? I famosi sette dormienti, quelli che si destarono dopo cento anni di sonno, dovettero provare un effetto consimile rivedendo il mondo. Erano morti parecchi imperatori, le città avevano cambiato aspetto, non correvano più le monete di prima, la lingua stessa aveva subìto qualche modificazione. S'immagini un po' se i poveri dormienti saranno rimasti a bocca aperta!
      Io era partito da Torino con la capitale, e ci sono tornato senza la capitale, s'intende. M'è proprio capitato un risveglio come quello dei sette dormienti! Mi pare che siano passati cento anni di progresso sopra questa città carissima, dove per tanto tempo ho studiato poco e dove per la prima volta ho conosciuto i veglioni e le loro conseguenze.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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