Benedetti piemontesi, sono davvero destinati a distruggere i pregiudizi e, se qualche imbecille ripetesse le antiche ingiurie, sono capaci di rispondere che anche Pindaro era beota!
Sono ritornato in questa città della giovinezza mia e l'ho trovata ringiovanita, appunto come io ho fatto il contrario. Ai miei tempi si vedevano tanti vecchi vestiti all'antica, coi capelli bianchi e il naso rosso; si vedevano tante donne con la cintura sotto le spalle e il busto senza forma umana. Ora i vecchi se ne sono andati, e i busti ben fatti costano due lire in tutte le botteghe. Non c'è più nulla che ricordi quella peritanza, quella gaucherie dei popolani e dei borghesi un po' sbalorditi da tanta gente che pioveva qui con costumi e dialetti diversi. Le merciaie sotto i portici del Palazzo di Città non intendevano l'italiano e così un pochino se ne vergognavano e brontolavano intimidite. Ora parlano l'italiano con una lingua tanto spedita da stordire una merciaia di Mercato Nuovo, la timidezza è scappata e corre ancora, e tocca a noi vergognarci quando non c'intendiamo bene. Tutto insomma mi par che vada meglio, tutto, persino.... non so se lo debbo dire, persino le crestaie mi paiono più belle e meglio fatte di quelle che usavano a miei tempi. Che cosa c'è da ridere? Che bel gusto pensar subito a male ed a malizia! Non potrebbero aver fatto fortuna qui i sistemi della evoluzione, della selezione e che so io, ed esser migliorate le razze? Perchè devono essere i miei occhi che vedano tutto in meglio, anche le crestaine che salgono in tramway?
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Pindaro Palazzo Città Mercato Nuovo
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