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      Spera anch'egli di giungere a conoscer Dio, cioč la nostra ragione di essere, il perchč siamo, il dove andiamo: e il suo Dio lo esaudisca. Ma c'č da temere purtroppo che l'uomo, sbugiardata la rivelazione, si fabbrichi inutilmente un Dio colle sue proprie mani e col suo proprio cervello. Questo Dio, nč carne nč pesce, dei razionalisti, potrā soddisfare qualche coscienza di poca curiositā e di facile calma, ma non corrispondere alle impazienze, alle aspirazioni delle masse di poca intelligenza. Varrā la pena di trovare dentro di noi questo semi-Dio della scienza, quando ci sarā sempre chi griderā o tutto o nulla?
      Il Dumas lo fa notare. Discutendo del divorzio si pensa e si parla sempre degli interessi dei coniugi, dell'interesse dei figli, dell'interesse dei terzi: ma chi ricorda mai gli sciagurati che non hanno interessi perchč hanno le sole braccia per vivere, e sono i pių? Ora č appunto lā che la famiglia č in isfacelo e che si richiedono provvedimenti radicali; č appunto lā che sono i pericoli maggiori pei figli, per le donne, pei deboli. Ma i politici sfuggono dal guardare in basso, sorridono a chi parla dell'avvenire. Quando un Ministro ha ricordato in pubblico questa prevalente classe di diseredati che ha fame e comincia a dirlo, tutti hanno gridato alla minaccia, alla retorica, al giacobinismo, ed hanno sciolto inni di giubilo alla salvezza del pareggio. Eppure all'immensa maggioranza della nazione, quella che non paga niente perchč non possiede niente, il pareggio non importa: essa preferisce che il pane costi meno.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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