- Piano! giudizio con quelle casse di libri!
Le casse di libri furono presto nel mio appartamento e sapete già che erano delle migliori edizioni di Bordeaux, di Brolio, di Barolo, di Capri e di altre regioni propizie all'enologia.
Mi sentivo benissimo. La stranezza della mia posizione, la cucina eccellente, la tranquillità intima, la stessa voluttà che provavo nelle ore calde sedendo sotto l'ombre fitte del bosco con la sola camicia e la leggera tonaca di lana bianchissima, la quale si presta tanto bene alle carezze intime delle brezze montane, tutto insomma contribuiva a far di me un vero frate, insensibile a ogni seccatura del mondo esterno, annichilito nella pace della vita animale. Padre Romualdo mi prodigava le finezze e le attenzioni più delicate e gli altri frati mi rispettavano silenziosamente, facendomi certi profondi inchini cui corrispondevo con un sorriso di degnazione. Un giorno feci un complimento al cuoco il quale, commosso mi baciò la mano.
Dopo una settimana di quella vita beatamente epicurea, cominciai a sentire che c'era pure qualche cosa che non andava. Quando mi alzavo al mattino e nel mio giardinetto fumavo un sigaro contemplando la valle, la città e il mare, avevo dei momenti grigi che tendevano tutti i giorni a farsi più scuri e provavo un senso di vuoto, di insoddisfazione, che diventava sempre più nervoso e penoso. Mi mancava l'eterno femminino. Quando sentivo un canto di villana salir dalla valle al mio giardinetto, avevo già certi spasimi interni che incominciavano a disgustarmi della vita contemplativa.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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