Al passivo.... non oso e non saprei nemmeno cominciare la nera pagina. Del resto, solo a guardarsi intorno, fora gli occhi la enorme, la delittuosa disuguaglianza tra i cittadini, tollerata e quasi incoraggiata. In certe vie ben lastricate e pulite, vedete l'ozio ed il lusso che si pavoneggiano, mentre, giù pei vicoli scuri e fetenti, la fatica e la miseria non vedono il sole che per mostrargli i cenci orrendi e le piaghe sanguinolente. Questo sotto agli occhi di tutti, ogni giorno, come cosa incolpevole, fatale. Quanti uomini invidiano la stalla di un cavallo da corsa? Eppure questa è la miseria più comune, che pure racimola qua e là tanto da non morire; ma chi non ricorda e non sa che c'è ben di peggio? E che rimedi ha saputo trovare la filantropia borghese? Le Opere Pie? Strana invenzione per cui un moribondo impone che le generazioni future amministrino ed eroghino a modo suo i frutti di un capitale che non è più suo; e si sono viste istituzioni dette di beneficenza spendere questi frutti parte in impiegati e parte in messe di requie. Oh, quante anime del Purgatorio avranno salvato i testatori che sono all'Inferno! Ma lo Stato borghese ha trovato il rimedio radicale anche a questo: ha mutato gli amministratori.
Via, riconosciamolo; la protesta è giusta e la resistenza inutile e ben venga la retribuzione secondo l'opera. Oggi gli oziosi e i vagabondi sono di due specie: ricchi e nullatenenti. I primi vivono di rendita e vanno a Montecarlo; i secondi vivono di audacia e vanno in prigione, poichè le nostre leggi puniscono solo i secondi col pretesto che sono pericolosi alla ricchezza dei primi.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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