Ma quante pagine tollerabili inspirò l'amor soddisfatto? E Werther, se avesse dormito un anno con Carlotta, non si sarebbe chiesto "valeva la pena?"
E se questa è l'amara verità che sta sotto alla più possente delle nostre passioni, che dire delle altre? Chiamiamo Fato, Destino, Volontà, Forza, Dio, questo ignoto da cui sembra ordinata la vita dell'universo, certo però non fu benigno alla razza umana. Già le religioni stesse insegnarono che la vita è punizione, espiazione di un fallo d'origine, altrimenti non avrebbero potuto chiamar buono Iddio, se ci creò solo per vederci soffrire; ma comunque, anche nella ipotesi religiosa, rimane che la vita è dolore e che tutto il resto è vanità ed illusione.
Così, quando dopo mille prove ed esperienze, dopo il saggio di cento sistemi sociali e politici dall'assolutismo più ferreo all'anarchia più sfrenata, l'umanità non avrà acquistato che una capacità maggiore di soffrire, farà pure una volta, con maturità di consiglio, il bilancio dei dolori e delle gioie sue e intenderà che, non l'amore della vita ci persuade a sopportare il male, ma la paura della morte. Allora, chinando mestamente il capo sul seno, i viventi diranno col Savio "Io pregio i morti più che i vivi, anzi stimo più felice degli uni e degli altri colui che fino ad ora non è stato". E la voce del Savio dirà loro: "otterra ove tu vai non vi è nè opera, nè ragione, nè conoscimento, nè sapienza alcuna" e sulla terra sono solo il dolore e l'illusione.
Perchè dunque perpetuare le generazioni dei sofferenti?
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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