Non sapevamo allora di tradurre in atto il celebre detto: il silenzio dei popoli è la lezione dei Re.
Il Pontefice irritato non attese la fine dello spettacolo e il giorno dopo partì da Ravenna. Noi ritornammo ai latinucci ed alle pratiche religiose che riempivano le nostre noiose giornate e non se ne parlò più.
Quanto tempo è trascorso da quei desolati giorni della nostra puerizia! Degli antichi compagni parecchi sono morti, altri lontani e solo due o tre frugano meco nei ricordi del passato negli amichevoli colloquii e andiamo notando che nessuno, di tanti che eravamo, nessuno seguì nella vita quei principii di reazione e di devozione che ci erano instillati con tanta assidua cura. Certo gli entusiasmi dell'adolescenza ci fecero cambiar presto la via, ci traviarono se si vuole, e le convinzioni della virilità ci confermarono in quei pensieri che, bimbi, ci dicevano orribili; ma chi può dire se la odiosa impressione di una ripulsa aspra e villana non abbia in alcuni di noi generato inconsciamente le antipatie, le ripugnanze, le ribellioni che non smettemmo mai più?
Pio IX col non possumus fece l'Italia e può bene aver fatto dei liberali con una sgarberia.
IN MEMORIA DI EMILIO ZOLAI bocci del Germinal matureranno il frutto e le generazioni passeranno dimenticando. Ma se l'arte di Emilio Zola, che a noi parve così vivo e sincero specchio della vita contemporanea, rimanesse soltanto ricordo e studio di futuri eruditi, non sarà però dimenticata l'opera generosa del cittadino nel processo Dreyfus, finchè la sete della giustizia e della verità, sia il tormento sacro delle anime non vili.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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