E, negli ultimi tempi, l'austero aspetto di questa incarnazione del disinteresse puro e sereno, pareva un rimprovero vivo a tutti coloro che si fecero compensare lautamente per servigi ben minori dei suoi.
E rivediamo ancora, cogli occhi della mente, l'onorando vecchio, col passo non più spedito, ma con la persona ancora eretta, recarsi all'Università, dove le sue lezioni richiamavano i discenti ed i docenti, i giovani e gli uomini maturi. La sua voce era un po' velata, ma la sua parola era calda, abbondante, sicura. Ragionava serrato, senza conceder nulla alle facili frasche dell'eloquenza retorica, egli, che era stato detto tribuno! Parlava di scienza soltanto e rimaneva sempre nelle regioni più alte del diritto, senza perciò dimenticare che la scienza non val nulla se sdegna l'applicazione della pratica. E da quelle lezioni si usciva colla impressione di qualche cosa di più grande, di più solenne che non siano le sottigliezze del giure o la discussione dei testi. Forse anche l'oratore suggestionava con quel suo volto di apostolo tranquillo ed equilibrato, quell'ampia fronte che aveva pensato tanto e quegli occhi chiari e buoni che avevano visto tanti trionfi e tante sconfitte, tante gioie e tanti dolori. Ma il triunviro non faceva dimenticare il filosofo: e quelle ore silenziose, tra gli ascoltatori affollati, sotto il fascino di quella parola, non si scordano più.
E conosciuto l'uomo, si rimaneva sorpresi. Ma come? Erano così questi cospiratori repubblicani che le caricature dipingevano colle fattezze dell'Orco che mangia la carne umana?
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Università Orco
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