Č strano! Se un fiaccheraio mette sotto una generazione intera, appena lo dicono, se pur lo dicono: ma se un ciclista si scortica un dito o storpia un cane vagante, tutte le gazzette trombettano il funesto avvenimento che fa rabbrividire i babbi e le mamme. Hanno una rubrica apposta che s'intitola: Disgrazie del ciclismo.
Cosė avevo paura anch'io.
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Esposi il mio caso ad un ciclista maturo e prudente. Mi rispose. "O perchč non impara anche lei? Cosė andranno insieme".
Il consiglio mi parve buono e volli imparare. La pista del nostro Veloce Club deve ancor ridere dei miei primi tentativi quando ansando, sudando, serravo disperatamente l'immenso manubrio di una macchina venerabile per le gomme piene e lo sterzo a pivot; mausoleo antichissimo che suonava come un carro di ferri vecchi. E il campo centrale come era morbido, quando con una sterzata involontaria lo andavo a trovare e mi accoglieva sul soffice tappeto di trifoglio, lungo e disteso!
Ma sono cocciuto e imparai senza dirlo a nessuno.
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Quando fui cotto al punto, dissi al figlio che volevo imparare anch'io. Mi si offerse maestro e andammo dal noleggiatore Pelloni, sulla Piazza Otto Agosto, nota palestra dei principianti. Ivi, fingendomi coscritto, mi feci mettere in macchina con gran fatica, ascoltai reverente i consigli e i precetti figliali, poi dissi: "Ho capito! Si deve far cosė!".
E partii. Il figlio prima ebbe paura e mi rincorse gridando: "bada! bada!
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Disgrazie Veloce Club Pelloni Piazza Otto Agosto
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