Era l'erma di Garibaldi.
Oh! Garibaldi che vigili come una sentinella su la porta di Loreto e su le porte del Vaticano, chi non sente nell'intimo dell'anima sua l'amaritudine di un rimorso?
Era il tuo ruggito di leone che doveva dir basta, non la voce muliebre e pia che chiede perdono a chi non perdona mai. Tu dovevi farci Castelfidardo, tu aprirci la breccia di Porta Pia, e allora Castelfidardo e la breccia non sarebbero da rifare.
Ma, se Dio vuole, li rifaremo.... e meglio!
UN BACIO DI GARIBALDIVi racconterò un episodio della vita di Garibaldi che credo sconosciuto.
Sapete che Garibaldi, inseguito dagli austriaci nel 1849, perdette la moglie Anita a Mandriole e riparò, poco dopo, nella vicina terra di Sant'Alberto di dove, trafugato da parecchi arditi patrioti, riuscì a mettersi in salvo. Ora, io sono di Sant'Alberto.
Non ricordo di quei tempi altro che ero vestito da Guardia Civica e che mio padre ne era capitano. Tornati gli austriaci, del trafugamento di Garibaldi egli non seppe nulla. Pregiudicato in politica (potete credere! l'ex capitano della Guardia Civica!), era anche il farmacista del paese e la farmacia era ben sorvegliata! Nessuno gli disse parola.
Ma ho conosciuto poi parecchi di quegli umili eroi che salvarono Garibaldi alla patria. Umili perchè quasi tutti di povera condizione ed eroi perchè sapevano troppo bene che la legge stataria voleva dire la fucilazione entro 24 ore, mentre a denunciare si riceveva un grosso premio. Ebbene, nessuno di quei popolani tradì e tutti preferirono l'imminenza della fucilazione al premio.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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