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      E non ho dato querele, no; ma questo posso dire e provare, se Monsignore concedesse le prove, che io da quel libro non ho ricavato nemmeno una frazione di centesimo; che tutto, almeno per quel che mi riguarda, assolutamente tutto, il guadagno che ci possa esser stato, andò a sollievo di una sventura. Dormi, dormi in pace povero amico avvolto nel lenzuolo che ti ho tessuto io colla mia riputazione, poichè nol potei col mio denaro. Ah, come i preti cantavano a distesa dietro al tuo feretro pel sudicio quattrino che veniva pure dalla "Argia Sbolenfi"! Ma la moneta, diceva Vespasiano e dicono loro, non puzza. Dormi in pace, perchè se tu vegliassi ancora, povero amico mio, ti leveresti davanti a costoro e diresti parole d'ira e di fuoco. Dormi, perchè se tu le dicessi, Monsignore ti darebbe querela.... senza la facoltà delle prove.
     
     *

      * *
      E di questo, almeno per ora, non parliamo più. Il fatto è che il sonetto fu stampato sul primo esemplare del "Lamone" ch'io vedessi mai in vita mia. Lo lessi per vedere se c'erano errori di stampa, non mi piacque il carattere eteroclito con cui l'avevano impresso ed Ella mi crederà se vuole, ma protesto dirle la verità, non lessi del resto fuor che certi altri versi infelici come i miei, solo perchè l'occhio mi ci attirò come roba del mestiere. Il giornale fu perso tra i tanti che per ogni verso mi giungono; finì forse nei bassi uffici della cucina o d'altro e non ne rividi un nuovo esemplare che nelle mani del signor Pretore; esemplare che dopo l'interrogatorio firmai "per visione". Tanto interesse, se Ella mi vuol credere ancora, destavano in me queste polemiche municipali e lontane, nelle quali non avevo nè arte nè parte, benchè il mio modo di pensare me le facesse vedere con simpatia, e che non potevo imaginare, almeno per quel che mi riguarda, destinate ai clamori di un processo più di partito che di persone.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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