Aborro i principii, ma non gli uomini che in buona fede li professano e conosco dei preti che stimo e dei quali anzi invidio le virtù. Se tutti i preti fossero come quelli che stimo io e che della religione hanno una idea più larga e più pura di quella che impongano le strettezze di una fazione, non si sarebbe a questi ferri. Ma sentivo che volevano qualche cosa da me. Stimo queste persone, e sono persuaso che, a malgrado delle differenti convinzioni, stimino un poco anche me. Perciò non ricevetti proposte concrete di qualche cosa che somigliasse a ritrattazione o a protestazioni di pentimento, appunto perchè credo che mi stimassero, e fossero certe del mio fermo ed assoluto diniego. Solo mi sentii susurrare all'orecchio i noti versi del Tartufo, in vero non molto ben citati:
Le Ciel défend, de vrai, certains contentements,
Mais on trouve avec lui des accomodements.
Il mio contegno però non deve aver lasciato alcun dubbio in loro sulla possibilità nemmeno lontana ch'io possa mai aderire alla comoda dottrina dell'immortale tipo dell'impostura.
Seppi poi, o credo di sapere, di dove venivano queste mosse, cioè dal vivo desiderio di un mio antico e cordiale amico che, pur militando in campo diverso dal mio, voleva nell'animo suo buono, risparmiarmi noie e dispiaceri. Non so se Egli si riconoscerà sotto il velo di queste parole, ma può esser certo che io gli sono grato dell'amichevole e tutto spontaneo sentimento che lo moveva a mia insaputa. Il fatto è però che Monsignore, per valide ragioni giuridiche, non poteva rinunciare alla querela contro di me, perchè sarebbe caduta anche contro tutti gli altri e che dall'altra parte io non mi prestava ad alcun atto, detto o scritto, che potesse interpretarsi ravvedimento.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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Tartufo Ciel Monsignore
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