Bastava forse un biglietto di visita e negai anche quello.
Ma questo importa poco alla causa, benchè importi molto a me che, condannato o assolto, non voglio non posso recedere nemmeno di un punto da quel che credo giusto, nella lotta contro ciò che credo ingiusto ed anzi pericoloso ed irreligioso; nella lotta contro tendenze ed opere che credo esiziali alla integrità ed alla libertà della mia Patria; nella lotta del Quirinale e del Gianicolo contro il Vaticano.
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Perchè, Onorando Signore, la quistione sta proprio tutta qui e si può intorbidarla od avvelenarla con ire personali, affettazioni di dignità, interpretazioni più o meno ingegnose di formule procedurali o di articoli del Codice; ma la questione è e rimarrà qui, nella lotta assidua tra la libertà e la teocrazia, tra il progresso e la reazione, tra i liberali e i sanfedisti. Assolto o condannato, questo sarà un episodio di nessun conto nella battaglia e la battaglia durerà tuttavia, senza tregua alcuna da parte dei nostri avversari finchè Roma non cesserà di esser Capitale d'Italia per tornare in dominio del Pontefice. E porterei a provarlo parole ben più autorevoli che le mie se.... Monsignore concedesse le prove.
Ah certo, in questa lotta di tutti i giorni, questi Signori e Monsignori sanno usare le leggi dove possono servire a distruggere la legge. Certo ne accettano quella parte che giova, ma quel che non giova lo ripudiano e l'additano alle vituperazioni ed all'odio. Domandi un poco a Monsignore, posto che almeno si degni di rispondere a Lei, se accetta senza restrizioni di mente la legge che vuol Roma capitale d'Italia o solo se riconosce la legge delle Guarentigie che pure è fondamentale per lo Stato.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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