Il suo sacro ministero si rivolge a ben altro che ai tumulti pel caro prezzo delle farine. Egli sa che l'uomo non vive di solo pane e la piccolezza delle passioni e dei bisogni umani non lo tange. Sorvola, assorge a contemplazioni più alte, ha cura dell'anima e non del ventre, pensa, prega, si mortifica, sale a mistiche visioni e da sfere paradisiacamente calme e serene, confortato dalla grazia, sorretto dalla fede, conscio della propria immarcescibile corona, guarda le miserie nostre e può ben dire, e dice:
Io rido intanto quando sento il chiassoE il balordo furor degli affamati
Che si chetan coi viva e cogli abbasso!
E non dica, Onorando Signore, ch'io faccio scendere la difesa sino allo scherzo o la spingo sino all'ironia. Se Ella non vorrà contentarsi di una superficiale impressione, potrà convincersi che, sotto alle parole amare, sta un concetto dei doveri episcopali più alto, più grande, più cristiano di quello che sia in molti Pastori i quali si considerano come Vescovi di combattimento, unti e confermati meno per conquistar anime a Cristo che a conquistar voti per le elezioni comunali; meno a far trionfare il regno di Dio che quello del Papa Re. Guardi più in su, Onorando Signore, guardi più in su della lettera che può esser travolta e travisata dall'arguzia e dal cavillo; guardi allo spirito che vivifica non alla lettera che uccide. Non vede Ella chiaro quel che forse espressi male, ma che volli e voglio dire, non contro la persona, ma sopra e, se vuole, anche contro al Pastore?
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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