Rizzano la loro cattedra sull'altare per maledire la legge, ma ricorrono al Giudice perchè punisca coloro che di questa politica e di questa religione non vogliono sapere. Altri ben migliori di me soffrirono le vergate, gli esili, le catene, la morte per la libertà e la unità della Patria ed io non mi crederò certo degno della palma del martirio se dovessi pagare poche lire di multa o scontare pochi giorni di carcere. Ma la causa è sempre quella, la battaglia è sempre quella, il Papa contro il Re, il biancogiallo contro il tricolore, la tirannide contro la libertà; e se è delitto il combattere per la integrità della Patria, ebbene, i Magistrati mi puniscano pure perchè la pena l'ho meritata.
Ma per ora basta, che La tediai fin troppo e se la cosa durasse, non mancherebbero tempo e voglia a seguitare. Intanto La prego rispettosamente a volermi scusare per la noia che forse Le ho recato; ma non potevo a meno di difendermi, poichè in altro modo non mi è dato di farlo. E nel finire questo che spero primo ed ultimo stadio della mia difesa, concludo instando che, considerate le cose sopradette, piaccia alla S. V. Ill.ma decretare: non farsi luogo a procedere per inesistenza di reato contro ilSuo dev.mo
Olindo Guerrini9
UN SONETTOIN CORTE D'APPELLO
Eccellentissimo Signor Presidente,
Eccellenze della Corte.
I fatti da cui trasse origine il processo presente sono già troppo conosciuti dalla Corte Ecc.ma perchè si debba perder tempo a narrarli di nuovo. Per quel che riguarda me, sono in gran parte pubblicati in un opuscolo «Per un sonetto» noto certamente anche alle Eccellenze Vostre ed al quale mi rimetto, nulla avendo da toglierne via, se non forse i comenti che gli si fecero.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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