E seguitiamo, fedelmente citando:
«E quanto alla prima quartina; si vorrà sostenere che, senza recargli offesa è lecito mettere in bocca a Monsignor Gioacchino Cantagalli che gli fruttano e fruttano bene gli oboli, le eredità, le feste, le novene, i centenari, i suffragi, i giubilei e fargli esclamare: fulmini ai framassoni ed agli ebrei?
«Sarebbe questo linguaggio tollerabile in bocca ad un Vescovo che parla al suo gregge?
Ognuno è tratto necessariamente a rispondere negativamente; ed allora la conseguenza non può essere che questa. Che è palesemente offensivo al decoro, alla riputazione, all'onore stesso del Vescovo Mons. Gioacchino Cantagalli fargli parlare un linguaggio così blasfemo e triviale.»
Io prego la Ecc.ma Corte di voler tenere ben dietro al nuovo modo con cui è costrutto questo ragionamento (diciamo così), perchè di rado Le verrà fatto di abbattersi in qualche cosa di somigliante. L'illustre Avvocato si fa la domanda: si vorrà sostenere che non si può far parlare così Mons. Cantagalli senza recargli offesa? L'illustre Avvocato si risponde subito: ognuno è tratto a rispondere negativamente! Indi l'illustre Avvocato logicamente conclude: dunque, reato d'ingiuria, Art. 393 e 395 del Codice Penale! Processo logico, od illogico, ch'io potrei ritorcere all'illustre Avvocato proponendoglielo così: «si vorrà sostenere che quel sonetto non sia fatto con tutte le regole? Ognuno è tratto a rispondere affermativamente; dunque insegnamolo ai ragazzi in scuola.» E mi meraviglio meco stesso di esser costretto davanti a sì Alto Tribunale a ripetere la massima che si trova scritta sino sui boccali, che altro è asserire altro è provare.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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