Ed ecco la parola volgare ma non offensiva, messa in bocca ad un Vescovo per riprovare una debolezza morale che, per la nuova giurisprudenza dell'illustre Avvocato Capretti, diventa atroce ingiuria! Ma chi lo può credere?
E poichè l'illustre Avvocato mise così spiritosamente in burletta la citazione ch'io feci del Cinquantesimo Libro (Tit. XVI) del Digesto, permetta che, riandando quel poco di Diritto Romano che appresi così male alla scuola del mio compianto amico prof. Ceneri, gli ritorni alla memoria, senza che m'accusi di pedanteria, il frammento di Ulpiano (fr. 177. ad Sab.) di quel Titolo, che dice: «Natura cavillationis est, quam Graeci ??????? (idest acervalem syllogismum) appellaverunt, haec est ut ab evidenter veris, per brevissimas mutationes, disputatio ad ea quae evidenter falsa sunt, perducatur.» L'ho voluto ricordare perchè sebbene il sillogismo acervale non sia certo quello che servì di più in questa causa, fatta piuttosto di affermazioni apodittiche che di sillogismi, forse le brevissimae mutationes non ci furono estranee. E infatti il verso esaminato, che non può significare altro che noncuranza, indifferenza, o tutt'al più, derisione serena degli ambiziosi, per via delle brevissimae mutationes, in mano dell'illustre Avvocato Capretti, esprime sprezzo dell'autorità cardinalizia per delusa ambizione! Nientemeno!
Questa trovata dell'illustre Avvocato mi fa ricordare l'esclamazione del Cardinal d'Este allo Ariosto: «O Messer Lodovico, dove avete trovato voi tante co.
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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna 1908
pagine 487 |
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