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      Ma qui l'avvocato Nasi, con molto più fino acume, mi obbiettava: No! Voi dite e scrivete «m'informai... e scrissi». Se v'informaste della persona, come potrete negare che scriveste contro alla persona?
      Riferisco così a memoria e se la memoria mi inganna, sia per non detto. M'informai del Vescovo come Pastore del suo gregge e m'informai della persona privata come uomo, come cittadino; lo ammetto: e scrissi dopo aver ottenuto le informazioni, lo confermo.
      Intanto l'avvocato Nasi provi a mettersi d'accordo coll'illustre Avvocato Capretti estensore della Memoria anche dal Nasi firmata, coll'illustre Avvocato il quale mi chiama censore di ciò che ignora; che mi dice, ammette che ingiuria senza sapere come stiano le cose e questo lo aggrava moralmente e giuridicamente, e che poi mi domanda da chi ho avuto le informazioni (e glielo avevo stampato); e mi ricorda che io non conosceva Monsignore prima di scrivere il sonetto querelato, ammettendo così col prima che io lo conobbi durante e dopo! Perchè si sa, sono io che mi contraddico, e quando l'illustre Avvocato afferma che scrivendo il sonetto ignoravo, e nello stesso tempo ammette che ero informato, non si contraddice punto! E nel mentre che l'avvocato Nasi cercherà come si possa raddrizzare o rabberciare un poco la logica del suo illustre Collega, io procurerò di rispondere alla sua obiezione.
      E la risposta è breve, ma precisa. Mi informai appunto per non scrivere involontariamente nulla di ingiurioso o di personale. Mi informai appunto per evitare l'imputazione del reato che invece mi fu ascritto e pel quale riportai condanna.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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